Vi siete già "fumettizzati" con Bitstrips?

Da noi sta prendendo piede pian piano, in altre nazioni viene già definito come "annoying custom cartoons that have spread like a plague across Facebook news feeds" (fumetti personalizzati che si stanno espandendo come una piaga sulle bachece di Facebook). Parliamo di Bitstrips, un'applicazione creata da dei ragazzi canadesi nel 2012 che ci permette di diventare protagonisti di alcune vignette "fumettizzandoci".
L'idea è semplice: trasformare quello che scriveremmo in un, ormai "comunissimo", status facebook dalle parole ad un concetto più visual, attraverso il fumetto. Una volta scaricata l'app (presente sia per android che per iphone, ma anche all'interno dello stesso facebook) si potrà creare un vostro avatar personalizzato e verosimilmente somigliante a voi (altezza, peso, lineamenti, abiti). Fatto? Bene, ora potrete piazzarvi in diversi scenari (sono disponibili oltre 1000 templates) ed aggiungere i vostri amici (si, potrete disegnare anche i loro avatar) e dare vita a scenette da condividere tramite facebook. Tutto qui. Idea semplice ma efficace.
Certo ci sarebbe da dire che parte di questa idea non è del tutto originale, visto che già da diversi anni esistono siti (ormai passati di moda) che permettono di creare una versione "simpsonizzata" o "south parkiana" di se stessi... ma erano immagini statiche e non inseribili in contesti customizzati.
E mentre c'è già chi presenta consigli su come creare un fumetto di successo (vedi Panorama), Bitstrips sul Google Play Store ha già superato i 10 milioni di download.
Ma (si, come sempre c'è un "ma") c'è già chi si lamenta, soprattutto oltreoceano, di questa invasione di fumetti sulle proprie bacheche facebook. E allora si è aperta sui blog la caccia alla guida su come bloccare gli aggiornamenti di Bitstrips (la cosa è abbastanza semplice, basta bloccare l'app nelle impostazioni del social network)
Certo l'ideale sarebbe usare questi fumetti con una certa moderazione senza abusarne (e, soprattutto, senza abusare della pazienza dei vostri amici). Purtroppo il concetto di cosa sia giusto condividere sui social network è molto personale, opinabile e, ahimè, totalmente assente nella testa di alcuni. 
Ma questa è un'altra storia...





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