Pere e Guy Ritchie
Ieri sera ho fatto un viaggio mentre ero nel mio letto. No, non sognavo
nè dormivo, ero perfettamente sveglio. Semplicemente ero lì a sbucciare
una pera mentre guardavo un film ("Revolver", pellicola visionaria e
contorta di Guy Ritchie, vivamente consigliato a tutti voi) e mi sono
soffermato per un attimo a guardare quella buccia. Dapprima mi hanno
attirato i colori e la perfezione delle sfumature di quel sottile strato
di perfezione. Le tonalità di verde e marrone sapientemente miscelate,
le piccole zone più scure immediatamente a contatto con quelle chiare, i
"graffi" improvvisi che squarciavano la texture, i minuscoli punti scuri
sapientemente distanziati... praticamente un'opera d'arte.
E' vero quel che si dice quando si afferma che, in mancanza di ispirazione, basta guardare la natura nelle sue forme e colori.
Ho perso una decina di minuti ad osservare, una volta inforcati gli
occhiali da riposo (gli anni passati al pc si fanno sentire, purtroppo),
quella pera mentre tutto il resto passava in secondo piano. Il film era
diventanto semplicemente una leggera fonte di luce sfocata che bagnava
tutto con i suoi riflessi bluastri.
Forse ho sbagliato a dire "ho perso una decina di minuti". Forse li ho guadagnati.
Tanto il dvd ha comunque la funzione rewind.
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